I volti di Gulliver

Il Circolo Culturale Gulliver,  che si è timidamente formato a partire dal lontano inverno  tra il 2003 e 2004 su precisa sollecitazione dell’Amministrazione comunale in carica allora, ha fin da subito rappresentato una  sicura sfida.

Persone  diverse per estrazione culturale, professione e sensibilità hanno scelto di cooperare affinché l’intera collettività potesse, dopo anni di chiusura, riappropriarsi degli spazi del cinema-teatro comunale di Dosolo. L’impegno è stato immediato: conoscersi, organizzarsi, darsi uno statuto, un nome, un logo ha richiesto circa qualche mese di conseguenza il Circolo è nato legalmente i nel 2004.

Da allora , il direttivo ha continuato a registrare tra i suoi componenti andirivieni, perdite, aggiunte, come solitamente accade in ogni associazione.

Il tempo però non è mai trascorso né stancamente né inutilmente dal momento che il fine di tutti è sempre stato quello di accrescere le iniziative come pure la qualità delle stesse. Gulliver è diventato un piccolo caleidoscopico osservatorio da cui  poter guardare e guardarsi per poter scorgere in sé quelle potenzialità che difficilmente, per molti di noi,  avrebbero potuto essere messe a disposizione dell’intera collettività.

Dalle origini ad oggi Gulliver continua la propria ricerca, prestando fede  alla sua sola vera missione, cioè quella di circolo culturale, così come semplicemente recita l’articolo 2 dello statuto: Il Circolo ha lo scopo di promuovere la cultura mediante: proiezioni cinematografiche, rappresentazioni teatrali, concerti, dibattiti, incontri con esperti, produzione di materiali audiovisivi, mostre,installazioni artistiche, pubblicazioni e organizzazione di percorsi formativi. Il Circolo è apartitico e non ha scopo di lucro.

Quindi proviamo ad andare avanti, tra abbattimenti ed entusiasmi,  avendo però come stella polare  il noto pensiero di Immanuel Kant:

Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me”.

Neri Saccani

di Gulliver