PREMESSA

 

In occasione della “Festa Internazionale della Donna”, il Circolo Gulliver    presenta un film, delicato e sorprendente incentrato sul disagio psichico      giovanile, dal titolo  Ulidi piccola mia (La delicatezza mia) di Mateo Zoni

L’opera è stata presentata in concorso al Torino Film Festival, il suo direttore Gianni Amelio  lo ha presentato come: “Un fiore al limite del campo, un film come ce ne dovrebbero essere di più” . Definita dai critici la scoperta italiana dell’ultimo TFF, dove ha incuriosito e commosso il pubblico ad ogni proiezione.

Il film

Ulidi piccola mia
di  Mateo Zoni

Italia  2011 -67’-

con: Paola Pugnetti, Giada Meraglia, Marcella Diena, Marco Romeo

E’ la storia vera di Paola, quasi 18 anni, e dei suoi quattro anni passati in una comunità per adolescenti; la storia delle ragazze che vivono con lei, del     rapporto complicato e tenero con i genitori; la storia dei suoi amici e della sua  terapia.
Il racconto colorato, ironico e sincero di un disagio, di brutte ferite e di una crescita. Descrive con emozione lo strano stupore che lascia la paura quando la si affronta.
Mateo Zoni entra nel mondo delle comunità di accoglienza filmando un tema e un’esperienza difficili, con un cinema dall’approccio documentario, partecipe e privo di preconcetti, grazie anche a un ritratto femminile memorabile:   una ragazza capace di abbattere il muro di comunicazione della malattia con un’energia disarmante, e coinvolgente.

 

Tratta dal libro “Fuga dalla follia – Viaggio attraverso la Legge Basaglia” di Maria Zirilli, a metà strada tra finzione e documentario, la pellicola narra la storia vera di Paola/Ulidi e delle ragazze della comunità dove vive da quattro anni. Paola sorride mentre spegne le candeline del suo diciottesimo compleanno. Esprime il suo desiderio: «Giuro che io salverò la delicatezza mia…»

Mateo Zoni è nato a Parma ma vive e lavora a Roma come regista a numerosi lavori per il grande schermo.

 

 

 

 

 

 

Il regista presente in sala racconterà la sua esperienza registica al pubblico di Gulliver